venerdì 29 maggio 2015

Modello Sanità in pediatria tipo torrente Bisagno? No Grazie

Riflessioni sulla sanità
Modello Sanità in pediatria tipo torrente Bisagno? No Grazie
 Per lunghi anni, nel nostro Paese, non si è mai fatta una politica lungimirante di programmazione della salute. Spesso i vari politici, manager e dirigenti si sono preoccupati di soddisfare l’utenza con un’escalation di offerte sanitarie senza pianificare interventi sistematici sui determinanti principali di salute.
Queste iniziative hanno  indotto negli anni dei bisogni di salute fino a determinare in certi casi, fenomeni di “disease mongering” (ottenere dei guadagni con la salute) e, in altri, a rendere malate persone sane, sottoponendole a screening, a esami, a controlli non sempre necessari o utili per la persona aumentando i costi a carico del singolo e della collettività. Infatti, è dimostrato che un numero elevato di esami e terapie, che incidono dal 20 al 40% della spesa (dati dell’ OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità) non sono utili, anzi, in alcuni casi possono causare danni. 
Proprio per arginare l’aumento prescrittivo di esami inutili sono nate in vari Paesi, in collaborazione con i cittadini, varie iniziative: in Italia “Fare di più non significa fare meglio” (da parte del movimento “Slow Medicine”) e negli USA “Choosing wisely”. 
L’aumento dell’offerta sanitaria, unita all’ansia e alla frenesia che, purtroppo, caratterizza questa società, associata ai cambiamenti dei modelli della famiglia e della genitorialità ha determinato “una saturazione” dell’offerta e, di conseguenza, un’ulteriore richiesta di prestazioni mediche particolarmente evidente nei Pronto Soccorso, dove gli operatori sanitari, con grande difficoltà, fanno fronte quotidianamente alle molteplici richieste di salute “urgente”  dei cittadini, non solo in regime di vera urgenza ed emergenza.
Per far fronte a questi “bisogni di salute” giungono proposte di un cambiamento radicale della medicina del territorio. Il nuovo modello che sta prendendo corpo è “tipo supermercato della salute”. Attenzione però la soluzione è offrire più servizi o possiamo/dobbiamo iniziare a pensare ad altre risposte ai bisogni di salute? Non sarebbe più assennato pensare a identificare delle priorità e a parlare di veri problemi e di prevenzione invece di intervenire sempre quando la malattia è già insorta ?
Gli interventi in sanità che in questi anni sono stati attuati nella nostra Regione, purtroppo assomigliano a quelli realizzati, a livello ambientale, sul nostro torrente Bisagno dove si è sempre intervenuti dopo ogni alluvione, anziché prima. 
Lo stesso si può dire in Sanità dove, anziché potenziare e intervenire con attività di prevenzione e educazione ai servizi, rivolta sia agli adulti sia alle scuole, per un  rilevamento precoce di situazioni di rischio e di disagio fornendo aiuti veri, e non solo a parole, alle famiglie, si propone di modificare la medicina del territorio con  servizi sanitari offerti h24/24, 7 giorni su 7, tipico di un Pronto Soccorso, 
La buona sanità è agire prima, insomma, non è certo il “modello Bisagno” che dobbiamo perseguire. 
I dati della pediatria indicano che le famiglie e i nostri bambini non hanno bisogno, o bisogno solo, di servizi sanitari ma, anche, e soprattutto di prevenzione, di aiuti sociali e di ricostituire una nuova società, basata su valori umani che non coincidono necessariamente con interessi economici.
Dati europei e mondiali, oltre che nazionali indicano delle priorità che nessun servizio h24, o ambulanza o Pronto Soccorso o territorio trasformato in Pronto Soccorso potrà mai affrontare. Anzi, visto che in Sanità l’offerta condiziona la domanda, si rischia di indurre ulteriori bisogni e di non avere sufficienti risorse per la prevenzione. 
I dati ci confermano che investire risorse nei bambini e negli adolescenti, aiutando le famiglie, porterà benefici economici e sociali, oltre a migliorare le condizioni sanitarie. La nuova strategia OMS prevede lo sviluppo di piani per affrontare le questioni prioritarie, quali mortalità, maltrattamento e disturbi mentali, promozione dello sviluppo del bambino in età precoce, prevenzione del sovrappeso, dell’obesità, degli incidenti e dei rischi ambientali. 

La nuova strategia per la salute di bambini e degli adolescenti è stata richiesta dai Ministri della Salute dei 53 Paesi della Regione europea dell’OMS, di cui costituiscono l’organo deliberativo (Comitato Regionale OMS) e ha come priorità la risoluzione di questi problemi che affliggono ogni Paese  a livello mondiale:
    oltre il 10% degli adolescenti vanno incontro a qualche tipo di problema di salute mentale;
    il maltrattamento intrafamigliare nelle sue varie forme è in aumento (fisico, psichico, sessuale, assistito ecc.);
    il fumo di tabacco e alcol è una emergenza tra i giovani;
    in media, un bambino su tre tra i 6 e i 9 anni è sovrappeso o obeso, con  conseguenze note per lo sviluppo di condizioni croniche. (tra i paesi dell’OCSE l’Italia è al secondo posto come percentuale di bambini sovrappeso e/o obesi);
    il 25% dei ragazzi e ragazze ha avuto esperienza di rapporti sessuali completi all’età di 15 anni, in oltre un terzo dei casi senza protezione; 
    danni da inquinamento (tra cui l’”epidemia” di autismo e aumento dei tumori in età pediatrica e non solo);
    gli incidenti  che rappresentano  la causa maggiore di decesso in molti Paesi e, in tutti i Paesi, dall’adolescenza in poi. Al primo  posto quelli  stradali (39%) seguiti da annegamento e soffocamento da corpo estraneo;
    i nuovi rischi legati alla  diffusione delle tecnologie digitali legati al loro uso inappropriato, particolarmente rilevanti nel campo della salute mentale. 
Aggiungiamo che l’Italia detiene il primato negativo , tra i paesi OCSE, per minor attività fisica nell’età 11-15 anni.

Come vedete il “modello Bisagno” per la salute dei nostri figli non risolverà questi problemi, anzi. 

Alberto Ferrando
Presidente Associazione Pediatri Liguri (APEL)


Prof. Dott. Alberto Ferrando
Pediatra di famiglia
Cellulare 3388687583
Prof. a contratto in Pediatria ambulatoriale
Presidente Ass. pediatri Liguri (APEL)
Vice Presidente SIP LIGURE
Istruttore BLSD lattante, bambino, adulto
Formatore Corsi di Primo Soccorso Pediatrico



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