martedì 16 agosto 2016

MORSI DI ANIMALI: COSA FARE, LA RABBIA, COME PREVENIRE. EDUCARE I BAMBINI

MORSI DI ANIMALI: COSA FARE, LA RABBIA, COME PREVENIRE. EDUCARE I BAMBINI
Ogni anno molte persone sono morse da animali. 
I cani e i gatti sono gli animali più diffusi nelle case e i bambini giocano spesso con loro sottoponendoli, a volte, a un eccesso di “attenzioni” cui possono seguire delle reazioni.
Ovviamente, più il cane è grande, più pericoloso è il morso (di solito è una lesione da schiacciamento e, talvolta, una lacerazione) e più il gatto si spaventa o s’indispettisce, più profondo è il graffio o il morso (è una ferita da foratura dei tessuti per i denti acuminati e le unghie aguzze).
In caso di graffio di gatto, non è infrequente osservare nei giorni successivi, ma anche dopo 20 giorni, un rigonfiamento dei linfonodi satelliti, cioè quei linfonodi che drenano la linfa dell’area interessata dal graffio, o dal morso.
Talvolta i linfonodi si arrossano o sono dolenti e compare febbre elevata: può trattarsi della “malattia da graffio di gatto”. Non si tratta di nulla di particolarmente grave, ma è una malattia che va diagnosticata e curata e potrebbe essere necessario un antibiotico.
Contattare il pediatra per far visitare il bambino.
I morsi di animali possono essere sia provocati che non provocati.
Un morso provocato potrebbe verificarsi quando il bambino infastidisce un animale mentre sta mangiando, mentre un morso non provocato può verificarsi se, ad esempio, una persona è attaccata da un animale senza motivi noti. Un cane randagio che si avvicina a una persona e inizia a morderla, è classificabile come morso non provocato. Questo tipo d’informazioni è molto importante per il medico che dovrà curare la ferita causata dal morso, poiché alcuni morsi "non provocati" di alcune specie di animali possono essere un segno o un indicatore dell'eventuale presenza di rabbia. In questo caso, l'animale ha bisogno di essere catturato, messo in quarantena o monitorato con attenzione.

LA RABBIA
La rabbia colpisce solo i mammiferi: selvatici (soprattutto volpi e tassi, faine, erbivori selvatici) domestici (cani, gatti, furetti, bovini, equini e ovicaprini). Il virus della rabbia può essere trasmesso attraverso un morso, un graffio, o il semplice contatto della saliva con le mucose o la cute non integra. Se ciò avviene, bisogna intervenire il più rapidamente possibile per evitare il contagio e, quindi, l’insorgenza della malattia.
Sia per l’uomo sia per gli animali non esiste una cura per la rabbia. L’unica regola per evitare di contrarre la malattia è la prevenzione. Per l’uomo la prevenzione si basa sulla vaccinazione pre-esposizione e sul trattamento antirabbico post-esposizione da iniziarsi al più presto dopo il presunto contagio, per esempio in caso di morso da parte di un animale sospetto.

 Cosa fare
           Accurata pulizia e abbondante irrigazione e disinfezione delle ferite.
           Elevare l'arto colpito per ridurre il rischio d’infezione, soprattutto per le ferite alla mano (immobilizzazione e elevazione verranno mantenute il più a lungo possibile).
           Nel caso sia presente un’infiammazione che non tende a risolversi o un’infezione (tumefazione, arrossamento, pus) consultare il pediatra per un’eventuale terapia antibiotica.
           Se la ferita è profonda e lacerata è necessario recarsi al Pronto Soccorso.  
           Disinfettare più volte nei giorni successivi le ferite da morso poiché stentano a cicatrizzare e tendono a infettarsi.
           Se il bambino è aggredito o morso da un animale selvatico e/o domestico in territori a rischio, è necessario lavare subito la ferita per almeno 15 minuti con abbondante acqua e sapone e recarsi al Pronto Soccorso per la medicazione e, se necessaria, la somministrazione del trattamento vaccinale antirabbico post contagio.

BAMBINI E ANIMALI:
NON METTETE PAURA AL BAMBINO DEI CANI MA INSEGNATEGLI COME CI SI DEVE AVVICINARE. E IMPARATE ANCHE VOI QUANTO SCRITTO QUI SOTTO:
L'intervento più efficace è la prevenzione perciò, è necessario impedire che un cane del tipo timoroso, possessivo e geloso delle sue cose e quello con animo predatore, possa entrare in contatto con bambini in genere.
Non lasciare mai un bambino sotto i 6 anni solo con il cane, anche se sembra docile e mansueto e, quando ha più di 6 anni non dare nulla per scontato. 

Se ti trovi, tuo malgrado nella condizione di proteggere il bambino da un cane potenziale aggressore:
    frapponiti tra il cane e il bambino, cerca di evitare che incrocino lo sguardo (o frapponi oggetti tipo bici o altro ndF)
    cerca indurre il bambino a guardare altrove
    tieni fermo il bambino e cerca di calmarlo
    non farlo strillare
    se puoi prendilo in braccio ed evita che si divincoli
    mettiti di schiena al cane
    se il bambino non si calma allontanati lentamente
    non prendertela con il cane perciò non inveire e non affrontarlo
    non tentare di allontanarlo bruscamente, spesso lo si fa con i piedi ed è assolutamente scorretto
    non guardarlo negli occhi, fingi di essere tranquillo e disinteressato; ridere o canticchiare sommessamente potrebbe servire al cane e al bambino. Sdrammatizza la situazione.
    se il cane ti conosce puoi cercare di rabbonirlo e di distrarlo
    se qualcuno può aiutarti si può avviare una pratica dell'allegria per spostare il suo interesse altrove
Non isolare il bambino impedendogli di entrare in contatto con i cani, cerca solo di essere sempre attento e prudente osservando attentamente sia il bambino che il cane per essere pronto ad intervenire. Non è difficile capire quando un cane non è docile ma, anche se ti convince, tieni sempre gli occhi bene aperti
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